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Meno di zero (Less than zero), Bret Easton Ellis

Oggi vi presento un libro che mi piace davvero molto. L’ho scoperto per caso, grazie al suggerimento del papà di un mio amico, alla fine della quarta superiore: l’ho scelto poi come libro di lingua inglese da presentare all’esame orale della maturità.

Visto che in Italia non è molto conosciuto, anche se la sua opera omnia è edita da Einaudi, mi sembra quasi doveroso scrivere una piccola introduzione sull’autore. “Meno di zero” è un libro dello scrittore americano Bret Easton Ellis: uscì nel 1985, quando Ellis aveva 21 anni e studiava ancora all’università. Ellis scrive in modo molto diretto e senza peli sulla lingua: non si preoccupa di apparire irriverente, sarcastico o “pesante”, egli scrive e dice quel che pensa. Fa parte del gruppo letterario dei “Brat pack” (letteralmente, brat sta per “ragazzino viziato”), insieme ad una manciata di altri scrittori americani, quali Jay McInerney, accomunati dal modo di scrivere molto diretto, impegnato ma scorrevole. Quasi tutti loro hanno pubblicato la loro prima opera letteraria quand’erano poco più che ventenni, nella prima metà degli anni ’80.

Di tutti i romanzi e le raccolte di racconti che Ellis ha scritto, non ne ho persa una. Ho letto tutto ciò che è stato pubblicato in Italia e vi assicuro che leggere qualcosa di suo non è tempo sprecato. Vi consiglio di seguire, però, l’ordine cronologico ed iniziare a leggere “Meno di zero”, in modo da apprezzare anche la crescita letteraria dell’autore.


I suoi libri sono, nell’ordine: Meno di zero, Le regole dell’attrazione, American Psycho, Acqua dal sole, Glamorama, Lunar Park e Imperial Bedrooms.


Protagonista assoluto di “Meno di zero” è Clay, un ragazzo di 19 anni bello, biondo e ricco. Studia nel New Hampshire, a Camden, e torna a casa, a Los Angeles (precisamente a Mulholland) per le vacanze di Natale.

La trama del romanzo si sviluppa nell’arco delle due settimane che vanno da Natale all’Epifania. Man mano che la storia prosegue, troviamo altri ragazzi belli, biondi ed abbronzati: Blair, la ragazza di Clay, Alana e Kim, due amiche di Blair, Julian e Rip, che riforniscono di cocaina i ragazzi della Los Angeles benestante. L’ambiente in cui Ellis ci proietta è quello di produttori televisivi, medici di grido, agenti cinematografici, attori, modelli, un mondo all’apparenza luminoso ma in realtà pieno di misteri, segreti e lati negativi, che vengono spietatamente messi in evidenza.

Il romanzo non è lunghissimo e si legge con facilità: lo stile di Ellis è scorrevole, semplice, quasi giornalistico, e descrive rapidamente ma con una precisione quasi maniacale la scene che si svolgono pagina dopo pagina, fin nei dettagli più sordidi.

Visto (anzi letto) ciò che accade nel romanzo, personalmente vedo “Meno di zero” come un romanzo di formazione un po’ particolare: viviamo insieme al protagonista soltanto per qualche settimana, non per anni come accade di solito, ed egli ha già una personalità fatta e formata, che ci piaccia o no. Clay, alla fine del romanzo, prende una decisione che lo farà crescere, lasciandosi alle spalle, in un modo o nell’altro, il mondo della sua adolescenza. Ho apprezzato moltissimo questo romanzo proprio per il coraggio del protagonista e per il fatto che è l’unico individuo a distinguersi dalla massa (è anche vero che ci vuole poco…).

Ellis presenta gli stessi personaggi in “Imperial Bedrooms”, presentato qualche anno fa (ho conosciuto personalmente lo scrittore!) a Torino: è una sorta di “Meno di zero” 25 anni dopo. Tra qualche mese pubblicherò anche la recensione di questo romanzo, così da permettervi di leggere “Meno di zero” senza rovinarvi nulla.

Da “Meno di zero”, così come da altri libri di Ellis, è stato tratto un film che, però, non vi consiglio: lo stesso scrittore si è apertamente schierato contro la trasposizione cinematografica, sia dal punto di vista della trama, per niente attinente col romanzo, sia dal punto di vista del cast, che non rispecchiavano il modo in cui Ellis aveva immaginato i suoi personaggi. In più, nel film viene attribuita a Clay una sorta di etichetta di “angelo custode” di Blair e dei suoi amici, cosa di cui non c’è traccia nel libro.

Per questa lunga recensione (in genere sono più sintetico ma avete capito che questo scrittore mi piace molto), consiglio anche di ascoltare la canzone “Less than zero” di Elvis Costello, che dà il titolo al libro.

Grazie dell’attenzione e per avermi seguito fino alla fine! 😉
Buona lettura, a presto!